Da Cgil,Cil,Uil,Smi e Simet no anche a numero chiuso università
lI fronte sindacale medico si avvia diviso al tavolo per le trattative sull'articolo 22 del Patto per la Salute, ovvero quello che descrive i percorsi di formazione. Da Fp Cgil Medici, Cisl Medici, Uil Fpl Medici, Smi e Simet arrivano infatti tre no rispetto al documento inviato lunedì scorso a Ministero della Salute e Regioni dall'Intersindacale medica: no all'abolizione della guardia medica notturna, no all'accesso ristretto alla facoltà di medicina, no a deroghe sul corso di specializzazione in medicina generale.
In attesa del rinnovo della convenzione per la medicina generale, si discute infatti anche di formazione medica. Ma in una lettera inviata oggi a Ministero e Regioni, le cinque sigle ribadiscono la netta contrarietà al passaggio della missiva dell'Intersindacale in cui si parlava di "entrare nella fase risolutiva degli accordi delle convenzioni, che devono accogliere le recenti integrazioni all'atto di indirizzo".
L'ultima integrazione all'atto di indirizzo infatti, per Cgil, Cisl, Uil, Smi e Simet supera l'h24 a favore dell'h16 "a danno dell'assistenza notturna dei cittadini e degli stessi medici della guardia medica". Contestano, inoltre, "la richiesta di intervenire con maggiore rigore e maglie più strette nell'accesso al corso di laurea in medicina e chirurgia" perché si ritiene vada "rivista tutta la problematica dell'accesso al corso di laurea, garantendo a tutti gli aspiranti medici l'accesso iniziale, con una selezione successiva in base a criteri oggettivi".
Infine, ritengono "non più derogabile la trasformazione del corso di formazione in medicina generale in una specializzazione universitaria, così come avviene negli altri paesi europei".
E anche la Fimmg ci va giù pesante, “Sta circolando in queste ore una bozza riservata della proposta di rinnovo dell'ACN. Siamo stupiti e ci aspettiamo una presa di posizione della Sisac in proposito. E’ la prima volta che si verifica una circostanza del genere: si fa filtrare attraverso la stampa l'intera bozza di un articolato prima di presentarlo ai sindacati, ma anche prima di discuterlo definitivamente con le Regioni”, dice Giacomo Milillo in una nota.
"Se i contenuti della bozza diffusa dalla stampa corrispondessero ai desiderata della controparte, ci troveremmo di fronte a un complesso contrattuale che addirittura arretra rispetto alle timide aperture presenti nell'atto di indirizzo e nelle dichiarazioni della Conferenza delle Regioni di una rapida conclusione delle trattative – prosegue Milillo - Il metodo poi di diffondere un documento prima dell'apertura del tavolo con le parti rappresentative della categoria ci trova in assoluto disaccordo. Tutto questo ci porta a una presa di distanza netta e critica. Ci vediamo costretti a sottolineare il dubbio che quanto accaduto derivi dall’emergere di una
frammentazione e di una litigiosità interna alla parte regionale, di cui dovremo valutare le conseguenze – sottolinea Milillo-. Temiamo che si cerchi di ricostruire quel muro di gomma che ha caratterizzato la Sisac negli ultimi anni e che recentemente sembrava evoluto in un atteggiamento di responsabilizzazione decisionista. I contenuti della bozza sono figli di questa situazione e riportano a un medico il cui paradigma professionale si declina nella subordinazione e non in una autonomia responsabile, riconosciuta e incentivata. Se queste sono le premesse, sembrano provocatorie le affermazioni di una rapida conclusione delle trattative. La firma del nuovo contratto si allontana di molto, evidentemente i miglioramenti assistenziali tanto attesi dai cittadini possono aspettare”.
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